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giovedì 28 maggio 2015

#notteconlestelle - Festival nella Valle del sogno: work in progress

Durante una mia breve collaborazione, qualche anno fa, con una radio catanese, mi capitò di dover stilare il programma di una puntata dedicata ai sogni. Anzi, per meglio dire: dei sogni in letteratura.
Non sapevo da dove cominciare. Del resto, si sa, dei sogni si può dire tutto e niente, specie se si tratta di libri, racconti, favole. Una grandissima quantità di materiale da dover sezionare e selezionare, per una scaletta ordinata, compiuta nel senso e nelle dimensioni.
Venne in mio soccorso la quanto mai sottovalutata cultura disneyana che, soprattutto in noi piccole manifestazioni dell'universo femminile, ha instillato il romantico ideale che i sogni son desideri.
Di felicità poi, quello è il tempo a dirlo. La vita stessa, con le sue imprevedibili fattezze.
Quindi, adesso, avevo già due parole sulle quali fare leva per la mia ricerca: sogno desiderio.
Desiderare:
dal latino DESIDERARE, composto dalla particella intensiva de, e siderare; nell'accezione di fissare attentamente le stelle.Pensai che, sì, effettivamente guardare il cielo è la prima reazione dell'uomo in cerca di risposte; quelle che non trova sulla terra, nella dimensione che vive e di cui è parte integrante. Quando i quesiti non trovano risposte orizzontali, bisogna cercarle in alto, in verticale.
Fu così, con una ricerca sbrigativa e poche idee sulle quali costruire un'intera puntata radiofonica, che si aprì nella mia mente un mondo che per troppo tempo mi ero negata di conoscere: la scienza. Così presente nei nostri giorni, così ignorata fuori dai libri, così essenziale per la vita stessa.

Troppe volte, nell'immaginario collettivo o nella cultura scolastica, si tende a separare la conoscenza umanistica da quella scientifica, creando dei frazionamenti che, di fatto, non hanno ragione d'esistere. Così quando ho avuto la mia prima chiacchierata telefonica con Tommaso Parrinello, per parlare del Festival delle Scienze  alla Valle dei Templi di Agrigento,  sono tornata indietro con la memoria a quella definizione etimologica che, anni fa, mi introdusse alla scienza. Ossequiosa come non mai, col rispetto di chi, al liceo, bigiava nell'ora di fisica e improvvisava interrogazioni al limite dell'inverosimile. Oggi, invece, sono qui per raccontarvi tutto quello che ci porterà alla realizzazione della Notte con le stelle da parte dell'omonima associazione, di cui Tommaso è presidente. Mi ha detto: sai Vale, l'anno scorso è stato nostro ospite Carlo Rovelli, ti consiglio di leggere uno dei suoi scritti, Sette brevi lezioni di fisica. Ti piacerà.
Così, quando ho messo giù il telefono, ho acceso il pc, ho cercato Carlo Rovelli su Wikipedia - ho visto che ha l'età del mio papà - e poi, su consiglio di Tommaso, ho acquistato Sette brevi lezioni di fisica in formato eBook, perchè per la carta ci vogliono più soldi e più tempo, nonostante abbia odore ed emozioni diverse.  Comunque, la prima lezione inizia così: "Da ragazzo, Albert Einstein ha trascorso un anno a bighellonare oziosamente. Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte, cosa che i genitori degli adolescenti purtroppo dimenticano spesso. Era a Pavia. Aveva raggiunto la famiglia dopo aver abbandonato gli studi in Germania, dove non sopportava il rigore del liceo. Era l’inizio del secolo e in Italia l’inizio della rivoluzione industriale. Il padre, ingegnere, installava le prime centrali elettriche in pianura padana. Albert leggeva Kant e seguiva a tempo perso lezioni all’Università di Pavia: per divertimento, senza essere iscritto né fare esami. È così che si diventa scienziati sul serio."

Ed ho capito. Ho capito che solo la conoscenza porta interesse, solo l'interesse porta curiosità, e solo la curiosità porta altra conoscenza, in un circolo virtuoso che non dobbiamo far altro che innescare oggi, nel presente, per il futuro.
Questo spazio sul mio blog sarà, a partire da oggi, interamente dedicato all'evento Notte con le stelle. Vi racconterò cosa avverrà dal 2 al 10 Agosto 2015 nella Valle dei Templi di Agrigento, ma anche di tutto ciò che faremo, delle opportunità per i giovani del territorio, e dei protagonisti di questo Festival, luminari del mondo scientifico nazionale ed internazionale.  Come ogni grande piccolo sogno da realizzare con tutte le proprie forze - se no che bello c'è -per questo progetto, l'associazione Notte con le Stelle non beneficia di alcun contributo pubblico, quindi ognuno di voi - attraverso la nostra opera di crowdfunding - può partecipare, anche con una piccola, piccolissima somma, alla realizzazione del Festival. Con una donazione sul sito www.notteconlestelle.it, avrete una ricompensa proporzionata al valore donato (è possibile leggere qui tali proporzioni). Questo è solo l'inizio di una nuova ed entusiasmante avventura, nei prossimi giorni vi darò dettagli, curiosità, impressioni, vi racconterò chi c'è, dentro questo progetto, e cosa fa. Nel frattempo, voi desideratelo con noi e seguite il work in progress del Festival delle Scienze 2015. Agrigento non è mai stata così viva.

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