Un inizio felice, pieno, appassionato, emozionante.
Mariuccia La Manna è una giovane scrittrice di Racalmuto, e come ho già raccontato nella pagina del blog, qua e là, l'ho conosciuta fra i banchi di scuola: il Liceo Classico Empedocle. Non ci vedevamo da tempo, quando un amico comune ci ha messo in contatto per la presentazione favarese del suo libro d'esordio Solo una vita (ed. Bonfirraro), alle Officine Mac: la storia è quella di Marta, una giovane donna che s'innamora di uomo possessivo e violento, Paolo, dal passato sofferto, che riversa con dosi abbondanti di amore malato nel rapporto con la sua compagna. Distruggendole, di fatto, la vita.
Abbiamo raccontato questa storia ad un pubblico, quello favarese, col supporto di un ginecologo, il dottore Ciancimino, e di una psicologa, la dottoressa Morreale, che hanno analizzato la vicenda di Marta (e non solo) da un punto di vista clinico e patologico: l'amore può essere anche malattia?
Sì, e il libro di Mariuccia - che si fa portatore di tante verità, sulle donne e sugli uomini, sul loro modo di relazionarsi sano e non - ne è testimonianza e sta facendo, con l'autrice e la casa editrice Bonfirraro, un tour italiano di tutto rispetto, e pieno di entusiasmo.

Mariuccia La Manna si fa leggere in breve tempo, rispettando un ordine temporale che pur viaggiando in avanti e indietro, resta fedele e facilmente percorribile. Il caso trattato è comune e cercherò di supportare l'autrice, durante la presentazione al Liceo Classico Empedocle, in modo da parlare ai lettori o futuri tali, generando una riflessione sulla condizione delle relazioni tra uomo e donna: il dialogo, la conoscenza, la violenza e la patologia. Spingere i partecipanti a prendere parte attiva alla conversazione è il primo step che mi piacerebbe seguire, incoraggiando l'intervento e la critica da parte dei ragazzi.
La storia di Marta si muove su uno sfondo d'amore e odio, di morte e vita, di sogni e dolore: è lo specchio diretto di ognuno di noi, con le sue piccole e grandi miserie. Chiunque potrebbe essere Marta, non tutti potrebbero essere Paolo. Seguendo questa linea, il messaggio è selettivo, di ricerca reale e di attesa di un amore sano, di un amore maggiore per se stesse, di una consapevolezza più forte del proprio corpo e del corpo dell'uomo, e del concetto di rispetto della persona e dell'esistenza stessa. La vittima resta vittima anche quando difende il suo carnefice, per questo va aiutata e protetta, non obbligata a distruggere il suo aguzzino.
Solo una vita è un romanzo con una funzione precisa, un lavoro volto alla diffusione di un messaggio forte e positivo di speranza, e per questo - a parer mio - è una vittoria, un trionfo d'amore, doloroso ma anche dolce. Come l'essenza della vita stessa.
Portare Solo una vita all'attenzione di un gruppo di ragazzi della stessa scuola che ci ha viste crescere, è quel punto di svolta che segna il passaggio da ragazze a donne per noi: crescendo abbiamo visto e imparato qualcosa, che vogliamo raccontare ai nostri colleghi più giovani, sperando che possa tornargli utile. E che possa servire a rendere migliore la vita di uno, due o tre di loro, parlando solo d'amore e protezione tra uomini e donne.
Grazie Mariuccia.
Portare Solo una vita all'attenzione di un gruppo di ragazzi della stessa scuola che ci ha viste crescere, è quel punto di svolta che segna il passaggio da ragazze a donne per noi: crescendo abbiamo visto e imparato qualcosa, che vogliamo raccontare ai nostri colleghi più giovani, sperando che possa tornargli utile. E che possa servire a rendere migliore la vita di uno, due o tre di loro, parlando solo d'amore e protezione tra uomini e donne.
Grazie Mariuccia.
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