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lunedì 2 dicembre 2013

La dura vita della PR donna.

Sì, perchè chi fa public relation c'ha la vita dura.
Ho provato ad analizzare un campione della specie, con cui mi trovo a stretto contatto e alla fine, sabato sera, durante uno dei picchi massimi del suo business, ho pensato: devo scriverlo.
La mia amica Carla - e a questo punto io farei una breve pausa per consigliarvi di leggere il resto di questo post con il seguente sottofondo http://www.youtube.com/watch?v=9Wmf_APgxkg- dunque dicevo, la mia amica Carla in genere si muove in coppia del suo socio, il mio amico Gioacchino, ma questo sabato sera era lavorativamente single, ergo sono stata la sua assistente, e considerato il risultato del mio lavoro, un'assistente veramente di merda. Però l'ho studiata, questa figura che incarna, la PR donna e devo dire che ha un appeal non indifferente.

La PR donna non ha due mani: ha una mano sinistra e a destra un prolungamento Nokia che le permette di parlare con chiunque e con più persone contemporaneamente nello stesso identico momento. La sua Cinquecento è considerata il salotto buono del sabato, nel quale ci si riunisce per: bere vino, ascoltare musica sobria tipo i Gogol Bordello, rispondere alle sue telefonate mentre lei conta gli euri, sclerare al posto suo, truccarsi, pianificare la domenica, e qualche sabato fa l'ho vista perfino preparare le lasagne pronte da infornare per il pranzo del giorno dopo, sempre con una mano sola, l'altra atta alla comunicazione as usual.
Sì, perchè la PR donna non ha tempo da perdere. Ed esce di casa struccata.

Esce di casa struccata, tanto lo sa che tra tutti i bar di Favara nei quali entrerà prima della serata, ce n'è sempre uno col bagno libero nel quale rintanarsi per il make up. L'ho vista entrare dentro un wc per truccarsi, io nel frattempo ho bevuto socializzato parlato di Natale comprato prenotato un volo per Parigi ma sempre nei miei sogni, e alla fine è uscita. Ancora struccata. <Non ho avuto tempo, ho parlato al telefono.>
E così la Cinquecento salotto buono della città s'è trasformato veloce veloce in uno studio d'estetica rapido.

La PR donna non teme nessuno, è spietata.
Può entrare a testa alta e in perfetta solitudine nei peggiori bar di Caracas, frequentati da pirati con una gamba di legno e sette casse di rum, non importa. Lei ne uscirà fiera, col rossetto intatto, e la faccia che dice: <Me la sento sucata.> , e altri euri da aggiungere al portafogli che obiettivamente è sul punto di strabordare.
Perchè la PR donna sa come si fa. Mantiene la calma, la simpatia, la disponibilità ma:
 <Biglietti senza grana nenti. Prima i grana, poi i biglietti.> 
E vi giuro, l'ho vista tenere letteralmente in ostaggio della gente nel sedile posteriore, fino all'arrivo del cash.

Però, c'è anche da dire che non ho visto mai nessuno col suo cuore.
Sì, perchè se la PR donna ti vuole bene il suo business non è mai solo suo, è divertimento condiviso. Ha un codice tutto suo, fatto di rispetto e generosità, che non tutti hanno nel suo ambiente. E le piace la gente per bene, ecco perchè stai sereno se c'è lei a portarti le persone nei locali.  Ogni sabato promette che è l'ultimo, che si ritira, che è stressata, ma il sabato successivo è di nuovo lì col salotto a quattro ruote pronta a girare, correre, truccarsi in giro, perchè in fondo le piace e si diverte. E si vede.

Alla PR donna, i PR uomini vogliono bene e anche chi mette su tutto, perchè è onesta. E si fa rispettare come se avesse un paio di noci di cocco fra le gambe, perchè è così, ha il cuore di una donna ma i coglioni di un uomo. E quando passi e le fai un sorriso, lei risponde con una consumazione.
Ma se passi e le stai sul cazzo, sei consumato.

<Chi vita marturiata>, quella della PR.

1 commento:

  1. Ahaha conclusioni azzeccatissime visto che ci sono passata anche io, NOCI DI COCCO A TUTTI

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