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giovedì 28 novembre 2013

Un post su niente o se preferite Stanley Kubrick

Sono giorni che guardo questa pagina bianca e desidero che si riempia da sola.
Non è successo.

Ecco perchè questa mattina, reduce da una notte non brava ma bravina, mi affido alla mia fedele tastiera per raccontare il nulla che sta albergando tra i miei neuroni.
Ho aperto gli occhi che erano le nove. Programma regolare: occhio a Facebook, a Instagram, pipì, colazione e via dicendo. Il primo step è sempre la home del social blu, e questa mattina ad aprirmi ai pensieri della giornata è stato Christian Done, con un pezzo che è una pietra miliare del mio breve corso accelerato sull'hip-hop siciliano: Quando un giorno tornerai, di Stokka&MadBuddy. E ho fatto play, mettendo in moto un lenzuolo di pensieri da qui a Nuova York, circa la mia vita attuale futura passata e devo dire che c'ho capito meno di Flavia Vento con un tomo di Hegel in mano. Innanzitutto mi scuso con degli amici ai quali avevo promesso che avrei scritto di cose bellissime che stanno facendo in giro per l'Italia, ma oggi non ho cuore di trattare tematiche di ordine creativo e serio e intelligente. Vi voglio bene, non me ne abbiate.

Oggi voglio parlare di tutto e di niente, una rassegna di tutto quello che mi sta passando per la testa, così. Un post random su una mattina di pioggia.
Avete presente quei romanzi scarsi che iniziano con: lei guardava fuori dalla finestra la pioggia battente sulla Fiat Panda bianca della madre e il parchimetro ricordava un uomo anziano chino per la stanchezza?
Avete presente quei romanzi scarsi che iniziano tipo così? Ecco. Secondo me cominciano a scriverli in mattinate come questa, che non hanno un cazzo da fare come me e si mettono in testa di buttar giù due righe e poi si cercano su Google le liste delle case editrici per giovani emergenti, non appena mettono il punto a pagina uno che verosimilmente coincide con Capitolo 1, destinato a rimanere figlio unico.
Non ci ho messo la pioggia e le finestre, ma qualche volta di troppo l'ho fatto anch'io.

Sto pensando al Pandoro. Il Pandoro è un'invenzione di Gesù, peccato che è pieno di burro.
L'anno scorso ho preso quindici chili in una settimana mangiando a tutte le ore della notte e del dì Pandoro piastrato nella piastra dei panini e poi spalmato di Nutella. Allora, no, a parte che non sapeva di prosciutto se ve lo state chiedendo, ma non è consigliabile in quanto annoverabile nella categoria: droga.

Ora è Natale, sto facendo finta di non pensarci perchè il Natale è sempre una lama a doppio taglio, un misto di sentimenti agrodolci alimenta i miei scazzi riguardanti questo meraviglioso giorno che, ora è facile tirare fuori la citazione cinematografica, ma sarebbe anche il compleanno del Gesù di cui sopra. E' il giorno in cui tutti riscoprono Kubrick e cominciano a postare senza inibizioni né freni la scena di Full Metal Jacket in cui il sergente Hartman fa cantare Tanti auguri a te ai militari. Seguono ovazioni per Palla di Merda che alla fine si spara e qualcuno sostiene che è la cifra del film, la scena portante, il picco, che da lì si ridiscende in un secondo tempo pastoso e lento, un po' prevedibile e agglomerato di clichè sul Vietnam distorti dalla visione del regista che fra l'altro ma sai Kubrick è uno di quelli che lo ami o no cioè non c'è una via di mezzo se ti piace il genere è cioè è comunque abbastanza introspettivo nell'apparente chiave splatter che connota la sua filmografia cioè capisci. Suca. Preferisco, a 'sto punto, quelli che cominciano a taggarti nelle classiche foto di un albero di Natale stilizzato con uno scintillio innaturale di palle e palline rigorosamente dorate perchè, si sa, l'oro fa festa e fa figo, fa più figo che festa, fa benessere, fa regali, fa baccalà e cardi fritti a tavola, fa pandori da piastrare all'infinito e panettoni con l'uvetta passa che in genere piacciono ai padri e pacchi coi fiocchi veri non come quelli di polistirolo che mettono per finta sotto gli alberi dei centri commerciali, io da piccola me li fottevo e poi ci restavo di merda, naturalmente.
Ma questo non è un post sul Natale, quindi eviterò di continuare a snocciolare la questione, però ci ritornerò.

Ma perchè la gente quando va a ballare prima non si lava? Io ieri sera, veramente, ho pensato ci fosse un angolo friggitoria cipolle in un noto locale della costa agrigentina, però non faccio nomi che poi mi dicono sempre che cerco di screditare le cose e i posti perchè sono di parte e lavoro per la concorrenza. Ma no, capita ovunque tranquillo signor proprietario non è colpa tua. Questa cosa della scarsa igiene personale è peggio che essere interisti negli ultimi anni, e io lo sono, però profumo. Poi un'altra cosa, ma che va di moda procreare bambini sulla pista da ballo come se noi intorno fossimo fantasmini Casper? C'era una coppia ieri che a momenti a lei davamo i risultati del pap test instantaneo o come ha detto Laura: <Le vedo pure le grandi labbra>. Vero è ragazzi, contenetevi o figliate altrove, tipo nei motel sanpietri sparsi per la provincia.

Ah, stiamo lavorando a un progetto nuovo, e per stiamo non posso dirvi chi e neppure cosa, però è una cosa bella con delle persone che mi piacciono tanto e alimentano il mio egocentrismo con vermetti di amore tipo mamma uccello che imbocca i figli ingrati.

Basta ho finito.

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