Galeotto fu un mercatino vintage The second life di Farm, Andrea mi aveva già parlato di lui e, non ricordo precisamente come, abbiamo fatto amicizia. Mi ha detto chi era e cos'avrebbe portato di lì a poco a Favara, a me sono brillati gli occhi e qualche giorno dopo ci siamo rivisti davanti ad un bicchiere di vino al Caffè Italia, in compagnia del nostro amico comune Simone Bruno e alcuni funners.

Le sei città che ospiteranno in contemporanea IMT sono Bogotà, Madrid, Montevideo, Atene, Cordoba e Favara. Un progetto dunque di internazionalizzazione delle idee, di cooperazione fra i Paesi, ed ennesima occasione di rilancio sociale e culturale per le realtà urbane in via di sviluppo. Mi sembra un'ottima occasione per Favara, e gli spazi di Farm Cultural Park mi sembrano perfetti per accogliere il tema principale del festival di quest'anno: il fuori luogo. Un invito alla riflessione sul senso d'inadeguatezza e di disagio nel sentire che la realtà circostante non ci appartiene. Qui il video di presentazione di #IMT4 al Farm Cultural Park : http://www.youtube.com/watch?v=wAgeZXUebZ8
Quando ho chiesto a Fabrizio perchè proprio Favara, lui mi ha detto che aveva voglia di investire le sue energie sul territorio in cui è nato, dargli una chance e Farm rappresenta il fuori luogo per eccellenza, rappresentando un punto di rottura totale col contesto stilistico - sopratutto architettonico - circostante.
E così, a pochi giorni dall'evento, gli ho chiesto di parlarmi di lui, del suo percorso e di quello che il Festival IMT rappresenta.
Sono Fabrizio Silvestre, co-fondatore del FESTIVAL INTERNAZIONALE SIMULTANEO DI VIDEO ARTE INMEDITERRANEUM, il festival è sorto nel 2010 da un'idea del sottoscritto e di altri due amici e colleghi; un pomeriggio durante una visita ad un'ennesima fiera d'arte contemporanea a Madrid, dove ho vissuto e lavorato per diversi anni, abbiamo tutti e tre maturato l'idea della mancanza di un evento legato all'arte contemporanea che si rivolgesse a quelle realtà che giacevano al di fuori dell'orbita dominante e che indagasse queste realtà attraverso le possibilità creative offerte dalla video arte e dai nuovi media in generale. Da questa riflessione abbiamo costruito il festival dandogli fin dall'inizio una vocazione internazionale e siamo riusciti a coinvolgere altri professionisti e a farli innamorare di questo progetto. Siamo una squadra internazionale e multidisciplinare, attenti alle possibili ibridazioni tra arte e tecnologia. Rivalutiamo gli stereotipi e proponiamo una rivisitazione dei concetti di centro e periferia. Siamo il ponte culturale vivente tra America Latina ed il Mediterraneo.
Siamo una struttura orizzontale, dove la gerarchia lascia il posto al valore dell’individuo e alla distribuzione dei compiti in base alle proprie competenze
Siamo una struttura orizzontale, dove la gerarchia lascia il posto al valore dell’individuo e alla distribuzione dei compiti in base alle proprie competenze
Ovviamente non è stato semplice dar vita a questo progetto e non lo è tuttora.
INMEDITERRANEUM, Imt d’ora in poi, attualmente coinvolge sei paesi tra mediterraneo ed America latina, specificatamente Italia Spagna Grecia argentina Colombia Uruguay. Il festival è quest'anno alla sua quarta edizione e per la prima volta sarà ospitato da Farm Cultural Park, la collaborazione mi rende particolarmente felice da una parte perché abbiamo portato IMT in territorio agrigentino dall'altra perché il Festival e la Farm condividono un obiettivo: puntare i riflettori su quella che è considerata periferia dal mondo dell'arte contemporanea, superare i circuiti mainstream e risuscitare l'interesse del pubblico.

Come ogni anno, attraverso un bando pubblico, indirizzato ad artisti e collettivi provenienti dai sei paesi coinvolti, proponiamo un tema da sviluppare ed interpretare. La tematica scelta quest'anno è il concetto di fuori luogo: Affermando che qualcosa è fuori luogo diamo per scontato che vi sia un posto idoneo, adeguato per ogni cosa, per ogni azione. Chi decide, però, la linea divisoria?
Tramite questa tematica invitiamo a riflettere su ciò che significa essere fuori luogo e avvertire un senso di disagio e inadeguatezza nel sentire che la realtà che ci circonda non ci appartiene. Essere fuori luogo ha anche una valenza positiva e carica di creatività perché circoscrive un “non luogo” libero dagli schemi e dalle gabbie precostituite che ci permette di agire in piena libertà e ci stimola a ridefinire le categorie senza subirne il peso. Questa tematica si sposa totalmente con la nostra nuova sede italiana ossia FARM CULTURAL PARK a Favara.
Favara è stata una scoperta quest’anno, pur essendo agrigentino, non ho mai frequentato Favara né minimamente pensato che tanti eventi culturali e tanto interesse potessero sorgere grazie alla creazione di questo polo catalizzatore che è FARM CULTURAL PARK.
Ovviamente come quasi in tutta la regione uno degli ostacoli principali all’incremento del turismo è la carenza dei mezzi di trasporto adeguati! Ma più in generale manca, soprattutto da parte degli amministratori locali, la valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale e umano.
Per seguire il progetto basta visitare il sito, ricco d'informazioni e programmi dettagliati, nonchè la pagina Facebook:
Per seguire il progetto basta visitare il sito, ricco d'informazioni e programmi dettagliati, nonchè la pagina Facebook:
http://it.inmediterraneum.com/
https://www.facebook.com/inmediterraneumitalia?fref=ts
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