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venerdì 12 agosto 2016

YAB: l'electro-Ferragosto di Agrigento centro.

Il primo ferragosto in spiaggia l'ho fatto a dodici anni: a Cannatello, dalle otto di sera a mezzanotte. Mia madre ci aveva fatto i panini col prosciutto, comprato il tè al limone e la pizza a taglio. L'acqua naturale, gassata no. Scendemmo in spiaggia alle tre del pomeriggio e a mezzanotte spaccata, mio padre venne a prelevarmi munito di torcia, per salvarmi dagli ubriaconi molesti che subito dopo avrebbero popolato la spiaggia. Gli stessi che -  mi diceva - scioglievano poi la droga nei bicchieri e regalavano caramelle modificate al gusto di felicità. Tornai a casa felice comunque.

Non passarono molti anni da che gli ubriaconi molesti, in realtà, fossimo io e i miei amici. 

Per anni, a campeggiare con tende di fortuna recuperate il pomeriggio stesso dai garage dei cugini più grandi - dunque piene di polvere e resti coprolitici di dubbia provenienza - o comprate nell'ultimo negozio aperto fino alle nove pure a Ferragosto, solitamente quello del signor Stachanov di turno che vuole guadagnare tutto il guadagnabile, fino all'ultimo euro. Tutto si concludeva la mattina successiva, svariate bottiglie di vodka dopo (solitamente alla fragola e al melone, che erano quelle che piacevano a tutti), molta sabbia dentro le mutande (chissà quante colonie di scarafaggi riprodotte involontariamente dentro la nostra vagina) e qualche bambino procreato di troppo, venuto al mondo poi a Maggio, posato su uno scoglio da un gabbiano, come sostiene Fabio Concato. Poi sono arrivati i Ferragosti in famiglia, coi suoceri, col fidanzato, coi cani, coi colleghi, le grigliate in veranda, il vino buono, stop alla vodka scadente, il cocktail a bordo piscina, la carne angus e non la salsiccia in offerta all'Eurospin, e tutta questa roba qui.

E poi quest'anno.

E io quest'anno, non c'ho voglia di stressarmi, spostarmi chissà dove, tirarmi fuori le dune dal costume la mattina del quindici e soprattutto non c'ho voglia di mettermi in auto con due birre di troppo: adesso vivo ad Agrigento centro, la macchina è solo un triste ricordo. Ho solo voglia di divertirmi, con le persone che conosco, a pochi passi da casa mia e con la musica che più amo al mondo. Mi voglio scialare, va.
E allora che famo? Andiamo allo YAB! 

Sì, dice, Vale ma che è sto YAB? Ve lo faccio spiegare da Davide Lo Iacono, direttore artistico del primissimo Festival di musica elettronica al centro storico di Girgenti:


  • Ci si è sempre chiesto, osservando il decorso socio-culturale della nostra città, quali potessero essere le soluzioni più adeguate affinché si rigenerasse il desiderio di condivisione della bellezza, quale strumento in grado di ispirare alla propria comunità idee e risorse umane. YAB è fondamentalmente tutto questo: idee, sinergia, sviluppo della curiosità. Acronimo di you are beautiful, YAB sintetizza il bisogno di far pensare ai cittadini stessi quanto importante sia sentirsi "bellissimi" nell'abbracciare e accogliere idee capaci di rappresentare un piccolo passo in avanti, verso un nuovo concetto di visione di tutto ciò che circonda,che sia la città stessa,la gente,i propositi,le iniziative.un'idea sola rimane un'idea ma, se protetta dalla bellezza partecipativa della gente, diventa una realtà.
E così, grazie ad un team di giovani fortissimi, fra i quali voglio ricordare Federica Salvo, giovane e brillante professionista agrigentina (ma anche tanti altri, tutti in gambissima) avremo il primo Ferragosto al Centro di Agrigento. Dunque il 14 agosto, a partire dalle 21, piazza san Francesco ospiterà una serata di musica elettronica, arti visive, proiezioni, e una rotazione di dj pieni di talento, fra cui - oltre ai due organizzatori già citati - Santo, il quale  non solo ha dato vita alle migliori feste di compleanno e non della mia vita, ma girando il mondo con la sua musica è riuscito a portare nella sua terra una cultura electro ricercata e fine. Insomma, tutta roba di qualità allo YAB.
Siete tutti bellissimi, ci vediamo là.


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