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giovedì 19 febbraio 2015

#igersinfiore: Il racconto e le foto del primo instameet agrigentino

Ho chiesto a Monica (della quale si legge qui http://semilascinonvaleblog.blogspot.it/2015/02/a-fior-di-social-la-prima-instawalk-ad.html ) di raccontarmi il successo della prima instawalk nel centro storico di Agrigento. Come immaginavo, è stato un racconto carico d'entusiasmo che presenta l'evento come un interessante focus sulla città, dal punto di vista urbanistico e storico-artistico. Non posso aggiungere nessuna parola alle parole che qui di seguito riporto, insieme a qualche scatto rubato su Instagram agli hashtag #igersagrigento #igersinfiore. Ringrazio preventivamente tutti gli igers che vedranno le loro foto pubblicate in questo post, sono proprio belle e raccontano Agrigento nelle sue sfaccettature più caratteristiche, in primis quelle del Mandorlo in Fiore.


  • Beh intanto prima cosa, quando sono arrivata all'appuntamento ho pensato: come ci riconosceremo? Semplice, fotocamere reflex ecc. Infatti cosi fu, e poi i volti bene o male degli "amici" di instagram li ricordi. Abbiam visto qualche gruppo, non tutti, diciamo la maggior parte, e fatto qualche foto alla sfilata. Dopo di che, verso la salita Madonna degli Angeli, abbiamo distribuito un piccolo kit di benvenuto, uno di Instagram con torroncino, spilletta e un piccolo pieghevole con le immagini delle cose principali che avremmo visto, più uno offerto da Bottega Verde, la negoziante di via Atenea che si è entusiasmata e ci ha fatto questo omaggio. Gioele Farruggia, di Laboratorio Vallicaldi, ci ha fatto da guida per il centro storico. Salendo da salita Madonna degli Angeli abbiamo proseguito per i vicoletti del centro storico ch io da agrigentina sconoscevo. Gradini, vicoli stretti tipicamente arabeggianti...la prima cosa che abbiamo visto una specie di clinica dove venivano curati i malati di tracoma, in linea d'aria proprio sotto santo spirito, edificio dall esterno molto bello in totale stato di abbandono ( ovviamente). Anche questo ignoravo esistesse. Abbiamo proseguito fino a Santo Spirito, che abbiamo visto solo dall'esterno perchè chiuso, e poi Santa Maria dei Greci: all' esterno della struttura ci ha parlato Gioele , invece dentro abbiamo avuto le spiegazioni su struttura, tempio, affreschi, da Marcella dell'associazione Ecclesia Viva. Da lì, stotto la pioggia, ci siamo spostati alla Cattedrale: abbiamo visto la parte visitabile perchè, come ben sai, sta sciddicannu, quindi ci sono delle impalcature che non consentono di vederla in tutta la sua magnificenza e il suo splendore; ma abbiamo potuto vedere da vicino l'altare davvero maestoso - rimango sempre a bocca aperta - e il soffitto a cassettoni stra-bello. Diciamo che per un Agrigentino ca s'ha vistu quattru venerdi santi na so vita, sono cose che conosciamo benissimo anche se non le apprezziamo molto, forse. E poi, dulcis in fundo, torre campanaria, siamo saliti, panorama mozzafiato e possibilità di vedere anche l'interno della Cattedrale dall'alto delle navate. All'interno della torre, in una stanza, è esposta la lettera del diavolo, il manoscritto orignale: l'unica cosa che non abbiamo potuto fotografare. Dopo una suonatina di campane ( i sunamu veru) siamo tornati giù, sotto la pioggia battente, e con non poche difficoltà visto che in via Bac Bac imperversa il posteggio selvaggio, direi quasi vandalico, ncapu o marciapedi cu du roti. Quindi slalom tra le macchine posteggiate , e pensavo: già Agrigento è tutta acchiana e scinni e non è il massimo, ma un disabile in carrozzina, perdire, chi fa le va u frenu e si va sdirrupa? Non vedo altre soluzioni, viva le barriere archiettoniche! Che amarezza! Questo il tour fisicamente, poi guarda è un'occasione d'incontro magnifica, sono convinta che se il tempo fosse stato migliore sarebbe stato un laboratorio di idee a cielo aperto. Ragazzi felici, ingredienti a km zero e di qualità. Appena finito già si pensava alla prossima passeggiata ,si sono creati dei contatti che coprono mezza provincia , scambi tra le varie associazioni che io non conoscevo, sorrisi e battute. E la fortuna di vivere in Sicilia, ad Agrigento, la trovi nella signora che cucina la pasta con il sugo e le polpette, che sente rumore e si affaccia, u ciavuru inebriante, il rumore in lontananza della tv accesa, avrà avuto 70 anni ma accogliente, e col sorriso pure lei. Comunque guarda abbiamo visto tante cose bellissime , ma un po' di rabbia ti viene, perchè accanto a un fiorire di attività, b&b essenzialmente, c'è un centro storico abbandonato a se stesso. In futuro, penso saranno previste altre passeggiate in paesi limitrofi.

















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