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mercoledì 26 agosto 2015

Il Polline dell'amore e l'iTunes dell'arte: storie di passione 2.0

In questi giorni riflettevo sulle storie d'amore tra persone che collaborano e condividono uno stesso progetto professionale, seguendo un post che Andrea ha dedicato a molte delle persone che, lavorando insieme, hanno portato qualcosa di bello e importante alla Farm.
Immagino la vita di due innamorati che fanno lavori completamente diversi, e poi la sera si ritrovano a bere una birra e cercare di salvare il loro pezzo di mondo con qualcosa, che sia la musica, l'arte o la scrittura.

Sono cresciuta con l'ideale cinematografico, stereotipato anche nel quotidiano, che quando una coppia fa lo stesso lavoro o comunque lavora nello stesso posto tutti i giorni, a lungo andare, non si sopporta più, non ha più niente da dirsi, il dialogo muore e via giù pesante con una serie di clichè troppo fuori moda. Non mi hanno mai convinto del tutto con la teoria che l'amore si logora così, con questa facilità, solo perchè si investe del tempo insieme a cercare di mettere su qualcosa di buono. Al contrario, ho sempre creduto che questo tipo di condivisione rafforzi un amore, e se finisce davvero, ci sarà qualche altra ragione alla base. Tipo che è finito e basta.


Perchè vi dico questo? Perchè mi sarebbe impossibile parlare di Amalia e Fabrizio e di Polline, se non ve li servissi prima incorniciati da quest'aura luminosissima di complicità e ironia, che li caratterizza. Li ho conosciuti precisamente due anni fa, durante il Canciamula day, un raduno di tutti i giovani maker e creativi dalla Sicilia, messo su in un paio di settimane in collaborazione con gli amici del WCAP Catania. Eravamo tutti nel giardino, a mangiare cous cous a pranzo. Era settembre e faceva ancora un gran caldo. Questi due ragazzi se ne stavano in disparte ad ascoltare serissimi, fin quando non arrivò il loro momento: i due ragazzi di San Cataldo e Caltanissetta che si raccontavano per la prima volta alla Farm. Non l'hanno mai lasciata. Hanno perfino preso a casa a Favara, e quando si sono trasferiti, il primo giorno, avevano dimenticato di portare con loro le pentole. Ecco perchè, per mia madre, sono rimasti i miei amici delle pentole.  Tipo Giorgio Mastrota e Patrizia Rossetti su Canale 5 un momento prima di Barbara d'Urso, loro.


Un anno dopo mi parlarono di due progetti: Limitless e Polline. Il primo fu messo in atto in pochi mesi: installarono un video telefono in uno spazio di Farm, in maniera tale che tutti, da ogni parte del mondo potessero telefonare a quel telefono e sentirsi raccontare dal passante di turno cosa stesse avvenendo a Favara, ai Sette Cortili, in quel preciso momento. Quando ho chiesto loro: ma come v'è venuta st'idea? M'hanno risposto: l'idea sarebbe quella di portare tutto il mondo dentro Farm, ma adesso è più semplice portare Farm fuori, in tutto il mondo. Senza limiti, per l'appunto.

Il secondo ha richiesto un anno circa per essere presentato in anteprima, dieci giorni fa circa.
Sì, questi due non si stancano mai.


Barbara Cammarata
Polline è una galleria online d’arte contemporanea, dedicata e pensata per gli artisti emergenti delle new media art. Attraverso Polline l’artista può vendere la sua opera digitale in tutto il mondo con estrema facilità e velocità rendendo il collezionismo più accessibile. Il progetto sarà lanciato ufficialmente ad ottobre prossimo.Attraverso l’utilizzo di adeguati sistemi informatici puntiamo a trovare la soluzione più veloce e più facile per poter trasferire un’opera d’arte sotto forma  di file da una parte ad un altra o da un soggetto ad un altro mantenendo integri tutti i diritti che appartengono al legittimo proprietario. Polline vuole dimostrare che non è essenziale materializzare l’opera digitale per diffonderla in maniera unica, ma è sufficiente certificare il file stesso, con sistemi di protezione e riconoscimento del dato, ed attribuirne la proprietà ai collezionisti. 
Per sensibilizzare a tale nuova forma di trasmissione della cultura artistica, Polline intende realizzare un canale dedicato all’arte digitale consultabile da tutti, studenti, appassionati o semplici curiosi, il quale conterrà testi, documentazione video, interviste, articoli, pubblicazioni, link, monografie interamente dedicate agli artisti.Sostenere ed incoraggiare l’innovazione socio-culturale, cercando di migliorare alcuni sistemi legati alla fruizione delle opere d’arte è l’obiettivo di Polline. 
 Il team che lo sta realizzando è composto da: Fabrizio Lipani  project manager, Amalia Iavazzo content strategist, Gero Palermo Ict security engineer, Paolo Amico art advisor e Barbara Cammarata art director. Quest'ultima ha, fra l'altro, attualmente una sua esposizione artistica nella Galleria di Farm che vi consiglio assolutamente di vedere e di cui vi parlerò largamente (e quando mai, lo so) in questo spazio. La casa di Polline dove tutto si svilupperà giorno per giorno è lo spazio coworking Holy Cow dentro Farm, nel quale oggi mi sono inserita con Semilascinonvale, perchè avevo
Fabrizio Lipani e Amalia Iavazzo
bisogno di vivere queste cose - e tanto altro -  dall'interno e raccontarvele.
Farm Cultural Park, centro culturale di nuova generazione,  scommetterà per primo su Polline pubblicando una propria selezione di opere d’arte digitale. Il 17 Agosto, Farm ha lanciato la “FARM CALLING ‘015 – call for digital artist”, aperta a tutti gli artisti contemporanei e di ogni nazionalità per tre categorie: fotografia, grafica e manipolazione fotografica, videoarte.



Parte del ricavato della vendita dei file d’arte digitale, sarà devoluto alla costruzione del Children’s Museum: un luogo per il futuro dove i bambini di tutte le età, potranno giocare, imparare e sognare, per coltivare pensiero critico, responsabilità sociale e consapevolezza globale e per aiutarli a rendere il mondo migliore.

Paolo Amico
Gero Palermo


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