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lunedì 2 maggio 2016

#beddumanciari - La leggenda di Colapesce nel piatto

Ieri Alessandro, dalla sua cucina a vista di Salmoriglio, mi ha detto: ma hai visto cosa ho messo nel menù? Una storia. Leggi, leggi.

Così ho aperto il menu, e fra i secondi ho trovato lei:
La cernia di Colapesce al forno, alle spezie orientali e crema di peperoni arrosto.

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L'ho pensato leggendo la storia di Colapesce, così ho creato questo piatto. E' ricco di sapori e profumi, ed è incredibilmente estivo. Leggero e gustoso al contempo, c'è tutto il mare dentro.- e poi mi ha raccontato la storia, con dovizia di particolari.

Per condividerla con voi, riporterò qui la storia come l'ha trascritta Italo Calvino, scrittore e partigiano italiano.

A Messina c'era un bambino di nome Cola che stava mattina e sera nell'acqua e la povera madre lo chiamava:
- Cola, Cola! Vieni a terra .
Ma lui continuava a nuotare sempre più lontano. E a furia di chiamarlo alla mamma venne il torcibudella. Un giorno la madre perse la pazienza e gli disse:
- Cola che tu possa diventare un pesce!
Proprio in quel momento le porte del cielo erano aperte è così Cola diventò mezzo uomo e mezzo pesce. Poco dopo la madre vide che non tornava più e morì dal dolore.
Il re della Sicilia ordinò a tutti i marinai che, chi incontrava Colapesce gli doveva dire che il re gli doveva parlare. Un marinaio lo incontrò e gli disse:
- Cola, vai dal re che desidera parlarti .
Cola ubbidiente andò dal re e gli disse:
- Maestà! Lei mi voleva parlare? Io la ascolto.
- Cola, tu sei un bravo nuotatore fammi il giro completo di tutta la Sicilia e dopo mi racconterai quello che hai visto.
Dopo un giorno Cola tornò e disse al re:
- Vostra maestà! Sono tornato. Ho visto coralli e molte specie di pesci.
- Adesso, Cola, tu andrai di nuovo giù e mi dirai su cosa si appoggia la Sicilia. Dopo due giorni Cola tornò e disse al re:
- Vostra maestà! La Sicilia si appoggia solo su tre colonne: una rotta, una scheggiata e l'altra intera. Il re preoccupato disse a Cola:
- Cola vai un'altra volta giù e dimmi quanto è profondo il mare vicino al faro. Dopo due giorni Cola disse al re:
- Vostra maestà! Non ho visto niente perchè da uno scoglio sott'acqua esce del fumo. Il re insistendo gli disse:
- Cola, buttati dalla torre del faro. Cola si buttò. Quando tornò a galla andò dal re con il viso bianco bianco. Sembrava morto di paura. Disse al re:
- Vostra maestà! Ho visto un mostro lungo quanto un bastimento, e io per la paura mi sono nascosto dietro a una delle colonne dove si appoggia la Sicilia. Cola non voleva più andare in acqua per la paura. Allora il re buttò la corona in mare e si rivolse a Cola:
- Cola vai a prenderla.
Cola andò ma non tornò più. Il re preoccupato mandò i marinai a cercare Cola. I marinai videro Colapesce mantenere la Sicilia perché quella colonna che era incrinata si era rotta. Colapesce è ancora là, altrimenti la Sicilia potrebbe sprofondare nel mare.

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