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venerdì 31 luglio 2015

Braccia rubate alla telefonia: piccole storie di commesse tristi

Ieri mi trovavo in un noto negozio di make-up in franchising.
Entro, prendo il mio bel sacchettino di plastica e lo riempio di rossetti e matite e mascara di ogni forma e misura, col fare compulsivo che solo una donna nervosa, in un negozio della categoria, conosce. Gabriele ad ogni mia richiesta di consiglio sulla nuance più adatta alla mia abbronzatura, annuiva, sì questo è bellissimo, sì amo questo è fantastico, con la giustificata espressione dell'uomo che non fa uso di blush (prima era ovvio, adesso no) . Fra l'altro è interessante sottolineare come io sia venuta a conoscenza del termine blush solo da quando esiste il canale Youtube di Clio, prima era fard, ed era solo rossiccio sul tono della salsa barbecue, piazzato sulle guance con segni diagonali a farmi sembrare Grande Capo Toro Seduto. Poi è arrivata Clio a spiegarci che il rosa, per chi ha la pelle chiara, è 'nu babbà, e va sfumato, sfumato, sfumato.
Comunque, l'unica commessa presente in negozio, parlava al telefono. E aveva un orribile mascara blu elettrico sulle palpebre, fortissimo e uniforme che pareva un adesivo. Lei alla cassa e fila interminabile, fino alle porte del negozio.
- Eh, sì, perchè comunque ti stavo dicendo... [bla bla bla]
Gente che sbuffa ed è uno.
- ...no, ma vedi perchè lui è così, ogni volta gli dico una cosa e lui... [bla bla bla]
Gente che sbuffa ed è due.
Nel frattempo comunque continua a fare scontrini e a dare resti, non so con quale tipo di agilità mentale dato che io, il massimo che riesco a fare quando parlo al telefono è grattarmi il culo.
- Ecco a lei signora, un euro e trenta, arrivederci! ...ehi, si ci sono...ma poi ieri ci sono andata sai e sai che ha fatto... [bla bla bla]
Gente che sbuffa ed è tre.
Arriva il nostro turno di pagare, venti minuti dopo. La fisso in attesa di un suo cenno che mi confermasse che potevo porgerle i miei acquisti. Io la guardo, lei mi guarda, Gabriele ci guarda, nessuno fa niente, lei ancora con la cornetta in mano [bla bla bla], fin quando interrompo la conversazione e dico: scusa posso pagare?
Cadendo dal pero della sua cabina SIP, annuisce e inizio a darle, uno per uno, i trucchi che avevo scelto. Non finisco neppure di darle le ultime due matite per gli occhi, che lei batte lo scontrino e mi dice: ventigingue e ottandaaa! 
Scusa ma io avrei anche queste. Non mi sente.
Scusa...ho anche queste! Non mi sente. Cornetta all'orecchio. Amica all'altro capo. Lamento non meglio definito su uomo codardo. Fila di nuovo grassa. Due matite nel sacchetto, che avrei - a questo punto - tranquillamente potuto portar via insieme al resto della roba, se solo il mio periodo cleptomane adolescenziale del brivido da rossetto in borsa aggratìs, non si fosse per l'appunto concluso insieme all'adolescenza.
SENTI, SCUSA, SE MI FAI PAGARE ANCHE QUESTE TI RINGRAZIO!, scoppio, com'era prevedibile, al decimo sguardo assente della signorina.
S'indispettisce. Credo perchè alzando la voce, ho sovrastato il momento in cui raccontava che lui s'è comportato di merda e lei ha fatto questo e poi lui quello. Per l'incredibilità della scena, Gabriele ed io ci guardiamo e scoppiamo in una risata che anche meno, le ridiamo in faccia - pure - tanto lei comunque non ci sta cacando di striscio. Quando finalmente pago mi dice se voglio aggiungere un euro e avere in regalo una borsa per il mare verde fluo trasparente o blu elettrico come il suo ombretto. Le avrei detto volentieri: ok, l'euro te lo lascio. Un po' lo usi per la dignità e un po' per pagare 'sta telefonata che appena ti sgamano i tabulati, ti mandano in Brasile a raccogliere caschi di banane col culo, tesò.

Dite che non c'è lavoro? Dite che i giovani farebbero di tutto, col massimo della serietà? Io dico che di gente irrispettosa che non si merita di stare dov'è, ce n'è a bizzeffe, magari  a prendere il posto di chi veramente lo meriterebbe, e le paturnie di una scopata andata male, le terrebbe fuori dal suo posto di lavoro - sia esso un negozio di make-up o una boutique di dildo colorati in un seminterrato di periferia - chè è già un privilegio avercelo, il lavoro. Pure il dildo colorato, volendo. Comunque, un pensiero m'ha attraversato da orecchio ad orecchio, per tutta la sera ed è ciò che avrei voluto dirle con tutto il mio cuore, una volta preso lo scontrino e il mio pacchetto di minchiate;
Ciao bellissima, se ti sfanculano, prova il call center. Almeno.

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